mercoledì 29 marzo 2023

Indennità di accompagnamento e compimento atti (o deambulazione) con “difficoltà” - Cass. 14 dicembre 2022, n.36565

Secondo la Suprema Corte per il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento si richiede una situazione tale da comportare l'impossibilità di deambulare o di compiere gli atti fondamentali della vita.

L'indennità di accompagnamento richiede, infatti, la contestuale presenza di una situazione di invalidità totale, rilevante per la pensione di inabilità civile, e, alternativamente, dell'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore oppure dell'incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita, con necessità di assistenza continua.

Secondo i giudici di legittimità questi requisiti, sono “diversi”, dalla semplice difficoltà di deambulazione o di compimento di atti della vita quotidiana con difficoltà ma senza impossibilità.

Nel caso trattato dalla Corte è stata respinta la richiesta di indennità avanzata da una donna affetta da diabete mellito che le aveva causato, tra l'altro, obesità, insufficienza statico -dinamica e instabilità posturale con annesse molteplici cadute e conseguenti fratture, atteso che il consulente tecnico aveva chiarito in maniera esaustiva che le patologie riscontrate sulla donna non risultavano di entità tale da comportare l'impossibilità di deambulare o di compiere gli atti fondamentali della vita.

Nessun commento:

Posta un commento