La Corte di legittimità si è pronunciata in materia di banconote false e in merito al concetto di reato impossibile per inidoneità della condotta.
Il caso trattato dalla Corte ha
avuto ad oggetto la spendita di una banconota falsa di dieci euro.
La difesa dell’imputato è stata
impostata sulla “grossolanità” del falso della moneta in quanto la stessa era
priva di filigrana e, dunque, era facilmente riconoscibile da colui che è stata
consegnata.
La Corte ha, invece, confermato
la condanna all’imputata in quanto non era facilmente e immediatamente
riconoscibile la falsità.
Secondo i Supremi Giudici,
infatti, la “grossolanità” implica il riconoscimento immediato della falsità da
parte di qualunque persona dotata di comune avvedutezza e l'assenza di
filigrana non costituisce circostanza di per sé sufficiente ad escludere la
idoneità della banconota ad ingannare la fede pubblica nell'ambito della
normalità degli scambi commerciali, dipendendo piuttosto la facile
riconoscibilità della falsità anche dalle altre caratteristiche della banconota
(quali ad esempio il tipo di carta, la presentazione in fotocopia, ecc.).
I Giudici di merito hanno,
dunque, ben applicato i principi esposti dalla giurisprudenza di legittimità
nella parte in cui hanno ritenuto che la banconota si presentava solo priva di
filigrana ma nel resto era del tutto corrispondente alle caratteristiche
grafiche di una banconota autentica.
La grossolanità della
contraffazione, che dà luogo al reato impossibile, si apprezza solo quando il
falso sia íctu oculi riconoscibile da qualsiasi persona di comune discernimento
ed avvedutezza e non si debba far riferimento né alle particolari cognizioni ed
alla competenza specifica di soggetti qualificati, né alla straordinaria
diligenza di cui alcune persone possono esser dotate (Sez. 1, n. 41108 del
24/10/2011, Borrello, Rv. 251173).
Sicché si ha reato impossibile
per inidoneità della condotta allorché la grossolanità della contraffazione
renda il falso così evidente da escludere la stessa possibilità, e non soltanto
la probabilità, che lo stesso venga riconosciuto da una qualsiasi persona di
comune discernimento e avvedutezza.
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