venerdì 6 dicembre 2013

Addebito della separazione – Shopping compulsivo – Esistenza – Cass. 18 novembre 2013 n. 25843

La Corte di Cassazione (Cass. 18-11-2013, n. 25843) si occupa di un curioso caso avente ad oggetto il c.d. “shopping compulsivo” da parte del coniuge quale causa di addebito della separazione.

Secondo la Corte la patologia dello shopping compulsivo, quale disturbo della personalità caratterizzato da un impulso irrefrenabile ed immediato ad acquistare e da una tensione crescente, alleviata soltanto con l'acquisto di beni mobili, della quale il coniuge sia pienamente consapevole, tale da potersi ritenere capace di intendere e di volere, configura violazione dei doveri matrimoniali, ai sensi dell'art. 143 c.c., e costituisce giusta causa di addebito della separazione.

Nel caso di specie il CTU nel corso del procedimento aveva determinato che la coniuge manifestava una nevrosi caratteriale repressa  caratterizzata da un impulso irrefrenabile ed immediato ad acquistare e da una tensione crescente, alleviata soltanto acquistando appunto beni mobili.

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